UN MANUALE DI ISTRUZIONI EDITO DA BALDINI + CASTOLDI, SCRITTO DAL COACH ROBERTO D’INCAU E DELLA PSICOTERAPEUTA LAURA D’ONOFRIO
Quando qualcosa
non funziona, spesso il primo impulso è immaginarsi un cambiamento radicale:
perché invece non valutare anche la possibilità di restare, e, ugualmente,
cambiare? Come? In 33 mosse. Presentazione a Milano, Lunedì 11 novembre ore
18.30 - Libreria Rizzoli, Galleria Vittorio Emanuele II. Intervengono, Diamante
D’Alessio e l’imprenditore Matteo Marzotto. Esce oggi in tutte le librerie il
“LESSICO DELLA FELICITÀ - 33 PAROLE PER VIVERE MEGLIO”, edito da Baldini +
Castoldi. Un saggio scritto dalla D.ssa Laura D’Onofrio, psicologa e
psicoterapeuta a indirizzo analitico e immaginativo e Roberto D’Incau, headhunter,
coach, scrittore (autore di Quasi quasi mi licenzio, Chi lavora non fa sesso,
Il lato bimbo), fondatore di Lang &
Partners, una delle più prestigiose società italiane di consulenza HR.
Un libro che parla
di Felicità, senza promettere soluzioni miracolose, ma aiutando il lettore a
capirne la natura, puntando sulla consapevolezza della vita e delle dinamiche
che la governano. Non basta leggerlo perché abbia una ricaduta significativa
sulle esistenze. E’ necessario approcciarlo come se fosse un manuale
d’istruzioni, o un bugiardino che spiega, attraverso trentatré parole chiave
sulle quali riflettere, come affrontare lo stravagante disturbo che è la vita –
lavorativa, affettiva, amorosa o familiare che sia – prima di farne una
malattia. Le 33 parole magiche: Amore, Ansia, Apprezzamento, Aspettativa,
Autostima, Cambiamento, Competenza, Competizione, Comunicazione, Conflitto,
Crisi, Denaro, Desiderio, Diversità, Dovere, Emozione, Empatia, Equilibrio,
Fallimento, Fatica, Figli, Immaginazione, Insoddisfazione, Invidia, Lato bimbo,
Motivazione, Noia, Paura, Piacere, Sincerità, Stress, Tenacia, Tradimento. Quando
qualcosa non funziona e non ci rende felici spesso il primo impulso è quello
di un cambiamento radicale con l’intento di ritrovare la tranquillità e, perché
no, una situazione di maggior benessere. Non ci si rende conto immediatamente
del costo in termini di fatica e di stress che gli stravolgimenti radicali
delle vite lavorative e personali portano, almeno fino a quando non ci si
ritrova immersi.
Perché allora non
valutare anche la possibilità di restare cambiando il proprio modo di leggere
le situazioni, di rapportarvisi, capire cosa si mette in campo in primis per
poi abbracciare anche il punto di vista dell’altro. A volte non possiamo
modificare né tantomeno evitare situazioni spiacevoli al lavoro, nella coppia,
in famiglia. Ma cos’è poi la felicità,
se non un modo diverso di vedere le cose? Di trarre godimento da ciò che accade
e da ciò che possiamo realizzare? Come? Con le 33 parole del “Lessico della
Felicità”.

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