Daniela Pispico per I Quaderni del Bardo Edizioni
giovedì 28 marzo 2024
lunedì 25 marzo 2024
sabato 23 marzo 2024
venerdì 22 marzo 2024
giovedì 21 marzo 2024
mercoledì 20 marzo 2024
martedì 19 marzo 2024
lunedì 18 marzo 2024
domenica 17 marzo 2024
sabato 16 marzo 2024
PRIMA NAZIONALE A COMO di “Percezioni Comasche” Come Como e il suo lago: la poesia di Dante Maffia (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
SABATO 16 MARZO ore 18 presso The Art Company, Via Borgovico 163 (cortile interno) ci sarà la prima nazionale del libro di poesie “Percezioni Comasche” - Come Como e il suo lago di Dante Maffia, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, 2024. Dialogano con l’autore Vincenzo Guarracino, critico letterario e poeta e Laura Garavaglia, presidente de La Casa della Poesia di Como ODV. Evento nato dalla collaborazione tra La Casa della Poesia di Como , The Art Company di Como, e i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
“Non è facile scrivere sui luoghi che si conoscono troppo. Il clima piovoso anche qui favorisce gli alberi e i fiori. Non so se questo sia il più bello, certamente è il lago più nobile, anche perché è il più carico di storia e di letteratura divenute paesaggio… Anche il ramo di Como ha però una tinta scura; sulle acque tortuose ed incassate tra i monti ristagnano gli aromi versati dagli antichi parchi, il tiglio, l’olea fragrans, la gardenia, la magnolia, il giglio, gli aromi della nostra letteratura ottocentesca… I tramonti sono stupendi sulle acque che svoltano tra le montagne, e paiono senza fine. I villaggi sul lago, listati di portici bassi, non hanno un aspetto lacustre. Ma sembrano antichi porti di repubbliche marinare dalle minime proporzioni…. il comasco si è avvezzato a nascere setaiolo”.
(GUIDO PIOVENE)
“Ma questa volta una voce m’ha fermato. Quella del Lago, del cielo, del tramonto
che stava andando via
felice col suo rosso corteo di riverberi? Una voce suadente,
come stilla d’arpa che scantona per rimproverare il poeta,
per dirgli forse la bambina calabrese adesso è qui,
tu non lo puoi sapere.
E io che nei dubbi cado a picco e m’illudo di entrare nella danza dell’effimero gioco dell’Amore mi sono fermato al Metropole & Suisse,
ho aperto il balcone della stanza e ho inseguito l’eco della voce.”
La città di Como ha ricevuto, fin dalla sua fondazione, elogi e riconoscimenti per la sua bellezza, per la sua ubicazione, per il suo lago tra i più belli del mondo, e anche per il clima, per la saggezza e la lealtà della gente, per il senso di civiltà sempre dimostrato. Un libro da me curato, “In un lago infinite di promesse” (seconda edizione 2021), raccoglie sessantotto testi tutti dedicati a Como, a dimostrazione della mai interrotta tradizione che, come ebbi a scrivere nella Prefazione, “È un omaggio alla bellezza del nostro lago, espressa nella molteplicità di immagini, di suoni, di suggestioni che le poesie di questa raccolta antologica suscitano nel lettore”. È con grande piacere quindi che scrivo questa prefazione alle poesie di Dante Maffia, che a Como e al Lago ha dedicato ben cento poesie. Egli è noto per gli innamoramenti di alcune città, dalla sua Roseto, dove è nato, davanti al mare di Ulisse, a Roma, dove vive, a Matera, a Galatina, a Kyoto, a Reggio Calabria, a Craiova, a Torino e quindi non poteva mancare Como, travolgerlo in una passione che ha ridato nuova luce a luoghi, personaggi e monumenti creando una sorta di album ideale nel quale trovano posto però anche gli umili della città, gli scorci più impensati, i ricordi di una panchina, di un albero, di una passeggiata. Dante Maffia è poeta laureato e acclamato ormai in vari Paesi del mondo, si pensi che in Giappone sono usciti ventuno volumi di haiku tradotti da Mariko Sumikura, si pensi ai riconoscimenti ricevuti dai Presidenti della Repubblica Ciampi e Napolitano, ai premi prestigiosi ricevuti, alla candidatura al Premio Nobel voluta dalla Regione Calabria, ai Convegni che si sono fatti sulla sua attività, alle tesi di laurea assegnate in molte università italiane e straniere sulla sua poesia e sulla sua narrativa e si avrà l’idea della sua personalità poliedrica, della sua prodigiosa prensilità nel saper cogliere a volo le essenze di un luogo e darne il senso profondo della bellezza. Queste poesie sono un significativo omaggio di Dante Maffia a Como e al Lario: il poeta ha saputo individuare momenti di alta poesia vivendo la città, naturalmente a suo modo, vivendo il Lago (adopero la maiuscola come fa lui) fuori dagli stereotipi, a volte perfino in una sorta di sogno surreale, sempre acceso da scintille liriche efficaci e suggestive. Non parlo con interesse campanilistico, ma con l’obiettività di chi conosce bene Como e conosce bene anche la valanga umana e poetica del poeta calabro romano. Il lettore scoprirà in questo libro una Como e un Lago che hanno voci suadenti non perché siano semplicemente scenario e paesaggio ricco, piuttosto perché Maffìa ha saputo individuare aspetti sconosciuti e direi invisibili per molte ragioni. Già, proprio come dice Rainer Maria Rilke, Maffìa è “un’ape dell’invisibile” e ci regala il mistero di risvolti che normalmente noi comaschi non percepiamo perché presi dalla quotidianità, intrisi del “gioco consueto degli incontri e degli inviti” fino a fare, a volte, della vita, “una stucchevole estranea” (Kavafis). Si noti la freschezza anche degli haiku, la delicatezza del dettato, la grazia con cui coinvolge anche me e altri amici nel discorso poetico. Posso negare che mi ha fatto piacere? Sarei ipocrita. Anche perché Maffìa non è facile ai doni della poesia se non si sente coinvolto anima e corpo nelle passioni e nella stima delle persone. La passione per Como la si sente vibrare con evidenza in ognuno dei versi che a volte sono vere e proprie pennellate, quadri indelebili che coagulano gli umori della città e del Lago e ne fanno un teatro affascinante. Questa raccolta è una passeggiata difficile da dimenticare una volta compiuta. Si tratta di una passeggiata calda, viva, dove la semplicità ha il maggiore peso, dove la trasparenza del dettato poetico è utilizzata come uno specchio che rifrange e sconvolge le immagini ritagliandole in una nuova dimensione in cui l’essenzialità s’innesta prepotentemente alle ragioni dell’anima, del cuore, della cultura e dell’invenzione. Un vero e proprio lago di poesia (LAURA GARAVAGLIA – PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO, POETESSA)
Dante Maffia è uno dei maggiori poeti d’Italia, come hanno testimoniato Palazzeschi, Pasolini, Sciascia, Caproni, Luzi, Bodei, Magris, Stella, Borges e Brodskji. Ha scritto anche romanzi, saggistica e teatro. È tradotto in oltre trenta lingue. In Giappone esiste addirittura un “Premio Dante Maffia” per gli haiku. Il Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi lo ha insignito di Medaglia d’oro alla cultura. Tra i premi vinti il “Viareggio” e il “Giacomo Matteotti” svoltosi nel Parlamento. È membro effettivo dell’Accademia Eminescu a Craiova e da alcuni anni candidato al Premio Nobel. Alla sua opera sono state dedicate quindici monografie e trentacinque tesi di laurea. Ha ricevuto due lauree honoris causa e molte cittadinanze onorarie.
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/01/percezioni-comasche-di-dante-maffia.html
venerdì 15 marzo 2024
giovedì 14 marzo 2024
mercoledì 13 marzo 2024
Presentazione dell' antologia La Voz de las Mujeres en la poesia italiana de Hoy - Universidada Autónoma de Nuevo León, Mexico a cura di Emilio Coco
GIOVEDÌ 14 MARZO ore 18 presso la Casa delle Donne, Via Marsala 10, Milano ci sarà la presentazione dell’antologia La Voz de las Mujeres en la poesia italiana de Hoy Universidada Autónoma de Nuevo León, Mexico a cura di Emilio Coco. Condurrà Diana Battaggia. Interverrà il curatore Emilio Coco. L’Evento è nato dalla collaborazione tra La Casa delle Donne di Milano, La Casa della Poesia di Como, La Casa delle Artiste e I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.
L’antologia (tutta al femminile) La voz de las mujeres en la poesia italiana de hoy , tradotta in spagnolo e curata da Emilio Coco, è pubblicata da Universidad Autónoma de Nuevo Leon (Mexico)
Le autrici incluse sono 12, tutte di spessore (Antonella Anedda, Elisa Donzelli, Giovanna Frene, Laura Garavaglia, Paola Loreto, Annalisa Manstretta, Giovanna Rosadini, Eleonora Rimolo, Antonella Sbuelz, Anna Segre, Francesca Serragnoli, Gabriella Sica). Saranno presenti numerose fra di esse.
Il curatore Emilio Coco sarà presente e potrà argomentare cosa significa tradurre voci femminili, quale “abito” – oltre a quello del linguista – bisogna essere in grado di indossare, sorprese e criticità oltre a relazionare sul senso di questa antologia che, nella nota introduttiva, così condensa: la scrittura poetica italiana delle donne risulta fra le più accattivanti della fine del XX secolo e della prima decade del XXI. Mentre i poeti utilizzano forme ripetitive e obsolete, le poetesse sono portatrici di una parola poetica colma di eccezionale vitalità. Diana Battaggia conduce l’evento
Le poetesse: Antonella Anedda, Elisa Donzelli, Giovanna Frene, Laura Garavaglia, Paola Loreto, Annalisa Manstretta, Giovanna Rosadini, Eleonora Rimolo, Antonella Sbuelz, Anna Segre, Francesca Serragnoli, Gabriella Sica.
Questa antologia non vuole distanziarsi da niente e nessuno. È giustificata solo dal fatto che la poesia scritta da donne è certamente uno degli aspetti più eclatanti della produzione letteraria italiana del Novecento e dei primi due decenni del XXI secolo, anche se questo non è ancora stato esplicitamente dichiarato. Mentre gli uomini ripetono stancamente forme e tecniche obsolete le donne, nella più assoluta autonomia, si sono fatte portatrici di una parola poetica ricca di vitalità e di eccezionale vivacità umana, offrendo lezioni esemplari anche dal punto di vista della dell'aggiornamento tecnico-linguistico.
Dall’introduzione a cura di Emilio Coco - Traduzione di Laura Garavaglia
Español - Esta antología no quiere estar separada de nada ni de nadie. Solo se justifica con la constatación de que la poesía escrita por mujeres es seguramente uno de los aspectos más llamativos de la producción literaria italiana del siglo XX y de las dos primeras décadas del siglo XXI, aunque eso todavía no se haya dicho explícitamente. Mientras los hombres repiten con cansancio formas y técnicas obsoletas, las mujeres, en la más absoluta autonomía, se han hecho portadoras de una palabra poética llena de vitalidad y viabilidad humana excepcional, ofreciendo lecciones ejemplares también desde el punto de vista de la actualización técnico-lingüística.
martedì 12 marzo 2024
Abitare la ferita di Valentina Casadei Collana FUOCHI diretta da Ottavio Rossani (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Nuova pubblicazione di
rilievo internazionale per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per
la collana FUOCHI diretta da Ottavio Rossani. Si tratta di un progetto
editoriale, quello appunto della collana FUOCHI, che prevede poche uscite
annuali, e verte fondamentalmente sull’individuazione di quelle voci poetiche italiane,
che secondo Rossani generano, mantengono e comunicano un “fuoco” di forza
stilistica, formale e metrica in grado di incendiare gli animi del lettore.
“Abitare la ferita” è una
sequenza di testi lievi, ma dolorosi. Il dato di fatto è che l’amore muore. È
“lui” che non funziona più, che si allontana. Lei non sopporta la sofferenza.
Non l’accetta. E il tentativo di spiegarla non la conforta. Deve elaborare la
separazione, deve curare la ferita. Il corpo reagisce rifiutando la realtà.
Sembra impossibile poter continuare a vivere, recuperare tutto ciò che manca
nel vuoto della distanza. Non può non ripensare (ricordare, interrogare) al
deterioramento del legame: “più mi avvicinavo, più ti allontanavi”. Sul corpo e
nella mente, fisicamente e ariosamente, si addensano ira, delusione, sfiducia
nell’immaginare un nuovo percorso di vita e d’amore. Eppure, lentamente,
diremmo naturalmente, qualcosa si muove, le ipotesi di risveglio dall’apatia si
moltiplicano. “Non sono solo io ad aver perso un amore, un amico”. I segnali
sono discontinui: i sogni ricominciano a regalare immagini nuove, le parole
pensate aiutano a ridurre i contorni della ferita (anche se lei, sente “assottigliarsi
la pelle che circonda la ferita”), mentre ancora identifica luoghi, persone,
cose che appartengono a un passato che non vuol passare. Tuttavia tutto
progressivamente si sfuoca. Nessuno può spiegare perché finisce l’amore. Non
c’è un momento preciso in cui si può identificare la caduta; non c’è un
percorso canonico di salvezza o di recupero del rapporto “strappato”. C’è solo
il presente inesorabile. Il dolore è troppo grande per poter razionalizzare
l’accaduto. Solo il tempo, o l’allontanamento dai luoghi in cui la vicenda si è
rotta, può lenire lo “strazio”. Lei si domanda: sono io a non aver capito
nulla, a non aver saputo intuire le debolezze e agire per rafforzare il
rapporto, il dialogo, la tenerezza. I ricordi del suo profumo, del suo modo di
muoversi, dell’inadeguatezza dei suoi comportamenti (senza rimedio
quell’arrivare sempre in ritardo), servono ben poco per cercare un chiarimento
(surreale, impossibile). Dunque, tutto è accaduto perché doveva accadere.
Lentamente lei, donna ferita, ma ansiosa di trovare un nuovo orizzonte
ricostruttivo (“uno straccio di sopravvivenza”), comincia a ipotizzare,
desiderare, un’uscita dall’autocommiserazione: “… il mio nuovo voto/ ritornare
a possedere il cielo”. I versi sono puliti, il ritmo è coerente alla
discontinuità del sentimento, la lingua è libera da controsensi, spesso la
linearità si esprime in versi più lunghi degli altri. La scrittura è
asimmetrica, ma coerente agli scompensi da ricomporre. Riparte la sua
“rivoluzione” proprio con i versi, e se anche ci sono molti “nodi da slegare”,
troverà “la parola che non ti appartiene e che mi salverà”. La salvezza è una
nuova lingua, che indica il nuovo modo di intuire il proprio essere. (dalla
prefazione di Ottavio Rossani)
In copertina: Ottavio
Rossani
La donna del sogno - (particolare)
acrilico su tela, 2000 -
cm. 50 x 70
Valentina Casadei è una
sceneggiatrice, autrice e regista italiana. Diplomata in storia del cinema al
Dams di Bologna e in sceneggiatura all’Eicar di Parigi, ha scritto e diretto
due cortometraggi, "Giusto il Tempo per una Sigaretta” (Italia, 2020). e
“Ronde Nocturne” (Francia, 2024). Sue poesie e racconti brevi sono apparsi su
varie riviste letterarie italiane cartacee e online. Ha pubblicato cinque
raccolte di poesie: "Tormento Fragile" (Bertoni, 2018), "Il
Passo dell'Inerzia" (SaMa, 2020), "Uno Più Uno Fa Uno"
(Ensemble, 2020) e in Francia, “Plainte Contre A”(Maintien de la Reine, 2023) e
“Habiter la Blessure” (Éditions du Cygne, 2023). Ha vinto diversi premi, tra
cui il Premio Carver nel 2022. Attualmente insegna sceneggiatura all’Eicar, è
lettrice di sceneggiature per il CNC e sta sviluppando il suo primo
lungometraggio, “L’Enfant Seul”, iniziato all’Atelier Scénario della Fémis di
Parigi. “Abitare la ferita” è la sua sesta raccolta. Queste poesie non sono
altro che un piccolo tentativo di rinascere dalle ceneri. Quando lo strappo di
una rottura guasta, sboccia un sorprendente bisogno di riparazione e
ricostruzione, che spesso comincia dal potere salvifico che risiede nella
condivisione: di questi testi, per esempio.
Info
Collana Fuochi diretta da
Ottavio Rossani
https://collanafuochidirettadaottaviorossani.blogspot.com/
Abitare la ferita di
Valentina Casadei
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/02/abitare-la-ferita-di-valentina-casadei.html
Valentina Casadei
Scénariste / Réalisatrice
/ Auteure
lunedì 11 marzo 2024
domenica 10 marzo 2024
sabato 9 marzo 2024
venerdì 8 marzo 2024
mercoledì 6 marzo 2024
martedì 5 marzo 2024
lunedì 4 marzo 2024
domenica 3 marzo 2024
sabato 2 marzo 2024
"Antologia della poesia sudamericana d’oggi” - Cura e traduzione di Emilio Coco, Di Felice Edizioni a Como da The Art Company
La Casa della Poesia di
Como , The Art Company - Como, I
Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, organizzano MERCOLEDì 6 MARZO ore 18 presso The Art
Company, Via Borgovico 163 (cortile interno) a Como, la presentazione del
volume "Antologia della poesia sudamericana d’oggi” a cura e traduzione di
Emilio Coco, Di Felice Edizioni, 2022. Intervengono Emilio Coco, traduttore e
curatore dell’antologia, Vincenzo Guarracino, critico letterario e poeta,
Valeria Di Felice, editrice, Mirna Ortiz Lopez e Jalisco Pineda Vázquez,
poetesse e Laura Garavaglia, presidente de La Casa della Poesia di Como ODV.
Questa antologia è nata principalmente dal desiderio di dare una visione il più completa possibile della poesia che si sta scrivendo nei diciannove paesi che costituiscono quell'unità linguistica e letteraria che è l'America di lingua spagnola, senza trascurare, come è avvenuto in altri lavori, la vastissima area di lingua portoghese che è il Brasile, perché sarebbe oltremodo ingiusto e riduttivo parlare di poesia latinoamericana, ignorando quella di un paese che ha dato i natali a scrittori come Carlos Drummond de Andrade, Murilo Mendes, Vinícius de Moraes, Lêdo Ivo, João Cabral de Melo Neto, Oswald e Mário de Andrade. In questo mio lavoro ho cercato di dar conto delle continuità, dei frutti maturi, delle assimilazioni, dello spirito contestatore, dell'inserimento dei poeti nei loro tempi. Il percorso poetico proposto si svolge nell'arco di circa sessant'anni se si tiene presente la data di nascita di Ida Vitale (1923) che lo apre e quella di Javier Alvarado (1982) che lo chiude. - Dall'introduzione di Emilio Coco
In copertina - José Ferraz de Almeida Júnior, Moça com livro, senza data (olio su tela, 50×61 cm), Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand, Brasile. Credits line: Doação Guilherme Guinle, 1947 Photography credits: João Musa
Info link
La Casa della Poesia di Como
https://www.lacasadellapoesiadicomo.com/
The Art Company
https://www.theartcompanycomo.it/
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/
venerdì 1 marzo 2024
giovedì 29 febbraio 2024
mercoledì 28 febbraio 2024
martedì 27 febbraio 2024
lunedì 26 febbraio 2024
Materassi sul Danubio (mezzi sonetti) di Zalán Tibor edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Traduzione dalla versione
in inglese di Laura Garavaglia nella collana dalla stessa diretta “Altri
Incontri” - Le opere che illustrano la raccolta di versi sono di Paola Scialpi,
collezione 0.15
Zalán Tibor è un poeta,
traduttore e critico letterario ungherese, classe 1954. Ha ricoperto diversi
incarichi accademici di grande prestigio. È considerato tra maggiori i poeti
ungheresi contemporanei, puntualmente ospite di prestigiosi festival
internazionali della Poesia. I suoi versi sono caratterizzati da una forte
sensibilità lirica, da un uso sapiente della lingua e da una profonda
riflessione sul mondo e sulla complessa condizione umana. Le sue poesie sono,
nella maggior parte della ricchissima produzione editoriale del Nostro, intense
e drammatiche, ma non mancano suggestioni e immagini delicate come i tenui
barbagli di un tramonto. Questo autore, con la sua produzione varia e
differenziata (sia perché profusa in ambito poetico sia perché attiva financo a
livello performativo e teatrale) ha contribuito, in modo significativo, alla
crescita della letteratura ungherese e mondiale. I suoi versi sono stati
tradotti in numerose lingue, e hanno contribuito a far conoscere la letteratura
ungherese al pubblico di diverse latitudini. Zalán Tibor è un poeta che merita
di essere letto e apprezzato da un pubblico sempre più ampio. Operazione che
grazie al supporto, cura e traduzione di Laura Garavaglia (Presidente della
Casa della Poesia di Como, del Festival Europa in versi, curatrice della
collana Altri Incontri e poetessa) è stato possibile ora attraverso i Quaderni
del Bardo, far conoscere al pubblico italiano. (Stefano Donno)
Ucraina
Non mi preoccupo di ciò
che accade nel mondo
ma i russi hanno
attaccato l'Ucraina e questo
sta riempiendo di ansia
Hallgat e anche te.
Ha visto pietre
sanguinanti nel suo sogno
Di recente ha letto molto
sul sogno
Morire - addormentarsi -
e dormire Cerca di di evitare
Di sognare I sogni di mia
madre sono puttane dice lei
Puttane che raccontano i
sogni di mia madre Lei cerca di dormire
Cerca di dormire Cerca di
addormentarsi Cerca di morire
La gente non è abituata a
leggere questo di pomeriggio
In molti sogni lei scrive
su pietre e tagli sanguinanti
Chiusa nel suo silenzio È
in ansia per tutto
I russi hanno attaccato
l'Ucraina Sta avvenendo
Il mondo non se ne occupa
mormora Ansia
domenica 25 febbraio 2024
sabato 24 febbraio 2024
venerdì 23 febbraio 2024
giovedì 22 febbraio 2024
mercoledì 21 febbraio 2024
martedì 20 febbraio 2024
lunedì 19 febbraio 2024
Nelle vene del mondo (poesie 2020 – 2022) di Donato Di Poce oggi lunedì 19 febbraio alla Biblioteca Ostinata di Milano
Presentazione del volume “Nelle vene del mondo (poesie 2020 – 2022) di Donato Di Poce, lunedì 19 febbraio 2024 ore 18,00 presso la Biblioteca Ostinata, via Osti n.6 – Milano. Presentano il volume e dialogano con l’autore Laura Cantelmo e Antonella Prota Giurleo
Nella vasta bibliografia di Donato di Poce, ricca di raccolte poetiche, di aforismi e di saggi sull’Arte e sulla Letteratura, questo recente volume delinea, come si conviene a un’autoantologia, il ritratto dell’artista, evidenziando le predilezioni creative e di ricerca dell’Autore ed enucleando i principi di poetica elaborati lungo il suo percorso di scrittura e di esperienza umana.
L’arco di tempo copre una curva non indifferente: 2000-2022, partendo dai giovanili testi di argomento amoroso e giocosamente erotico, nei quali si intrecciano, fondendosi, la ricerca della parola e della verità del discorso poetico, che sono i principi di riferimento di questo Poeta. L’autenticità del linguaggio, a suo parere, deve di necessità evitare orfismi e parole innamorate-modalità ormai un po’ usurate che nei decenni precedenti avevano dominato la scena letteraria nel nostro paese, senza mai scomparire del tutto.
Rivelatori sono i primi versi del testo d’inizio, Orizzonte d’attesa: “Nell’orizzonte d’attesa/ restano le parole che non trovo/ mentre nella mia terra perdo il respiro/e schegge d’oscura passione/ dilegua il mio cuore/ e quel che taccio/ ha sempre il sapore dell’incanto”. L’apparizione di una figura sublimata di donna collega i testi alla tradizione allegorica medievale della lirica d’amore – “…Te nei borghi persa/ annidata nel cappottino rosa” – rappresentando l’indagine sul linguaggio e i meccanismi dell’ispirazione poetica: ”Se tu mi baci/ le ciglia della vita si aprono”.
Il pensiero viene sempre filtrato dalla corporeità e dalle emozioni, come nel poema L’origine du monde (2004), altro esplicito esempio di poesia erotica, dove il corpo è protagonista dei “miei esercizi d’amore”, mentre “nell’anima lievita la visione del corpo/ E io sono l’angelo d’amore/ Che raccoglie le gocce del piacere”. Echi della poesia medievale, ma persino del Cantico dei Cantici risuonano nei giochi d’amore, rappresentati con un realismo che allude, non a caso, al dedicatario del poemetto, il pittore francese Courbet, al suo realismo immune da ridondanti simbolismi. L’esplosione ludica del piacere si carica qui di un vitalismo che ben raffigura tutte le sfumature e le richieste del sogno, del desiderio e dei tormenti amorosi.
L’ambiguità tra la tematica dell’amore fisico e quella della fatica dell’espressione poetica – “desideri incompiuti” – riaffiora in modo più evidente ne Il gorgo dei desideri (2004):” Le poesie sono pietre posate sull’anima” afferma il Poeta nell’attesa, finché qualcosa si muove dentro di lui:” Ora sento, c’è la parola/non è ancora fatta lingua/” “E venne il giorno infine/…/ Dal cuore uscivano parole nuove/ ed io non sapevo parlare.”
Il principio oraziano “Ut pictura poesis”, fondamento della sua indagine linguistica e del realismo descrittivo, è frutto dell’intreccio dei suoi interessi pittorici e letterari. Eleggendolo a norma, il Poeta lo sceglie anche come titolo di una raccolta di ritratti di poete e di poeti, nella cui personalità artistica spesso lui stesso si rispecchia: “E non so spiegare/ Perché i tuoi segni/ Toccano le pareti della mia anima”, dice rivolgendosi a Mario Benedetti (Ut Pictura poesis, 2016).
Ė nell’aprirsi alla realtà esterna, alla memoria e al male del mondo che Di Poce approda a una fase di maturità e di consapevolezza civile sulle orme di P.P. Pasolini e di Enrico Mattei, come modelli di opposizione al potere: “Noi cercheremo/Quella verità che sgorga dal vero/E quella poesia che fa sognare/Un nuovo mondo e un nuovo futuro./ Noi combatteremo l’orgia dei poteri” (Lampi di verità, 2017).
Già nel poemetto sul dramma del Muro di Berlino, Lungo la East Side Gallery (2008/2009), alternando toni lirici ed epici, la narrazione ripercorreva con profonda commozione la storia di violenza e di dolore di “migliaia di spiriti liberi/…/ Durante il tentativo di fuga/ che non era una fuga/Ma un ritorno alla vita”. La denuncia della brutale divisione del cuore di una città come Berlino e della Germania stessa coinvolgeva tutti i muri eretti nel mondo come espressione di odio. A ciò si univa il pericolo della cancellazione della memoria o della sua banalizzazione nella volgarità dei souvenirs destinati a orde di” turisti chiassosi, irriverenti e indifferenti/ Che calpestano le tracce del muro/ E non sanno che i muri sono loro.”. Non stupirà che persino nell’aspirazione alla libertà il Poeta si esprima qui in termini erotici: “E cercherò come un seno da accarezzare/ I germogli di vita che crescono/ Ai bordi della Storia.”
La poetica si va poi consolidando, come già detto, grazie all’analisi di altri linguaggi – la Pittura e il Teatro: “Bisogna uscire dal Sé/Dal proprio buio/Dalla propria assenza”, recita un verso nella raccolta dedicata alla controversa personalità di Carmelo Bene, L’altro dire (2020). In un tempo di diffusa autoreferenzialità la ricerca di un “altro dire” significa: “Uscire dalle trappole del proprio genio/ Dalle trame del quotidiano/Scardinare le porte del proprio buio/…/ E camminare sul mare del proprio vuoto.” per approdare a un’ aperta speranza: “Cercare un altro dire/Oltre le rovine del tempo/Dove c’è un tempo nuovo da vivere/…/Io l’ho visto nascere/…/Negli occhi stellati dei bambini/…/C’è stato il tempo degli eroi/…/Ma ora è giunto il tempo dei giusti”. Il linguaggio profondamente emotivo palesa l’amore per il sogno e per l’utopia seguendo un percorso articolato che si è andato arricchendo nel tempo e lungo il quale gli interessi intellettuali si affiancano sempre più a temi civili (v. “Binario 21” sulle deportazioni nei lager nazisti) e a riflessioni filosofiche sulle profondità della psiche di altri Autori e Autrici contemporanei, tra cui anche la milanese Alda Merini. Sorge da qui l’interrogazione pressante sul valore etico della Poesia e dell’Arte che resta al centro della sua scrittura.
Ed è smascherando con critiche acute e salaci il falso impegno e la disonestà di molti operatori e di sedicenti intellettuali nell’ambito della letteratura di consumo (“I Poetocrati”, in La poesia è un diamante grezzo, 2022), che con spietato sarcasmo Di Poce fustiga i falsi amici, gli opportunisti, i calunniatori e gli invidiosi, riconoscibili in una burlesca lista di proscrizione redatta con nomi di fantasia.
La coerenza verso i principi finora esposti valorizza la sua personalità di saggista e sostiene la sua ricerca poetica. (Nota di Lettura di Laura Cantelmo – Ass. Culturale Milano Cosa)
Info Donato Di Poce
https://donatodipoce.blogspot.com/
Mail – I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
domenica 18 febbraio 2024
venerdì 16 febbraio 2024
Oggi Venerdì 16 febbraio 2024, ore 18.30 Presentazione del libro "La casa della poesia" di Nuno Júdice
Evento online su piattaforma Zoom
per
accedere alla video troverete il link di
accesso qui
Sulle
pagine Facebook della Casa della Poesia di Como e de I Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno saranno pubblicati 48 ore prima dell’incontro link e
codice d’accesso all’evento on line su Zoom
Link 1
https://www.facebook.com/Casapoesiacomo
Link 2
L’autore
dialogherà con Emilio Coco, traduttore dell’opera,
Stefano
Donno,
editore de IQdB Edizioni, Roberto Galaverni, critico letterario,
Laura
Garavaglia,
direttrice della collana “Altri incontri” e presidentessa de La Casa della Poesia
di Como.
Modera
l’incontro Antonia Depalma, saggista.
“Protagonista indiscussa della poesia di Nuno Júdice è la
parola. Quasi non c’è poesia che non la contenga e con la quale il poeta
alimenta le sue passioni, i suoi paradossi, le sue riflessioni. È essa che gli
ispira le metafore e le allegorie più belle, con esse viaggia e riempie la sua
valigia. Possono essere parole vecchie, relegate in un angolo del dizionario,
ma quando le mette insieme, quando le unisce nel verso, risplendono di nuova
luce. Ama le parole esatte, dure come gli oggetti che designano, parole che si
uniscono e si sovrappongono a quelle già usate, che devasta, frantuma in
sillabe, incendia, ne raccoglie i resti, gli aggettivi, gli avverbi, le
preposizioni, per creare altre parole, perché la voce non si bruci e poco
importa che le frasi perdano il senso, purché resti inalterato il nome delle
cose. Come fa la casalinga con i panni che mette ad asciugare al sole, così fa
il poeta con le parole, le attacca nel verso con le mollette, le spiana con il
ferro della retorica, senza bruciarle, le sistema nel tiretto della strofa per
poi tirarle fuori quando servono per fare o leggere poesia, ed esse seguono il
loro percorso, sporcandosi col fango della strada, riempendosi della muffa
delle case chiuse, respirando il sudore degli amanti. Si lavano, si asciugano e
tornano a sporcarsi in continuazione perché fanno parte del mondo e della
vita”. (EMILIO COCO)
Nuno Júdice è
nato il 29 aprile 1949 a Mexilhoeira Grande, in Portogallo. Si è laureato in
Filologia romanza all’Università di Lisbona e ha conseguito il dottorato nel
1989 con una tesi sulla letteratura medievale. Dal 1997 al 2004 è stato addetto
culturale dell’Ambasciata portoghese a Parigi e direttore dell’Istituto Camões
sempre a Parigi. È stato docente di Letteratura portoghese e francese presso
l’Universidade Nova de Lisboa fino al 2015, quando è andato in pensione. Ha
pubblicato studi sulla teoria della letteratura e sulla letteratura portoghese.
Poeta e romanziere, è stato redattore letterario di Tabacaria, pubblicato dalla
Casa Fernando Pessoa, e commissario per l’area della letteratura portoghese in
rappresentanza della 49° Fiera del Libro di Francoforte, che aveva come tema il
Portogallo. Le sue opere non riguardano solo la poesia e la narrativa, ma anche
saggi, teatro, edizioni critiche e antologie. Dal 2009 è direttore di “Coló-
quio-Letras”, rivista letteraria della Fondazione Calouste Gulbenkian. Tra gli
altri premi, nel 2013 ha ricevuto il Premio di Poesia Reina Sofia per la poesia
iberoamericana. In Italia, ha ricevuto i premi Europa in Versi nel 2016,
Camaiore nel 2017 e Carlo Betocchi-Città di Firenze nel 2022.
Info link:
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/10/la-casa-della-poesia-di-nuno-judice.html