domenica 18 dicembre 2022

ANNELISA ADDOLORATO A COPERTINO DOMENICA 18 PRESSO SPAZIO 42

Oggi Domenica 18 dicembre, alle 18.30, a Copertino, allo Spazio 42, in piazza del Popolo 42, ci sarà un nuovo appuntamento con le poesie di Annelisa Addolorato.

L’autrice (nella foto), di Lodi, docente di Letteratura Straniera all’Università di Pavia, parlerà della sua ultima raccolta  per iQdB che  si intitola “Guardando la mar – Il nostro Chi”  (188 pagg. 10,40 euro), vale a dire  che guardando il mare si può intravvedere la nostra vera personalità.

Introduce la scrittrice Chiara Cordella, interviene l’editore Stefano Donno.


 

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mercoledì 7 dicembre 2022

Grande successo ieri a Lecce per l'incontro In tutta coscienza… da un’epifania della coscienza alla coscienza come fenomeno

Regione Puglia, Polo Biblio-Museale di Lecce, Teatro Pubblico Pugliese, Provincia di Lecce, Città di Lecce  in collaborazione con I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, La casa della Poesia di Como, Universo del Mistero di Mario Contino, PoliedriKa APS, Miss & Mister Moda Fashion Italia del patron Antonio Cirillo e Fondo Verri di Lecce hanno presentato con successo e interesse di pubblico ieri 6 dicembre 2022  presso l’Ex Convitto Palmieri – Biblioteca Bernardini Piazzetta di Giosuè Carducci l’incontro dibattito  In tutta coscienza… da un’epifania della coscienza alla coscienza come fenomeno. Sono intervenuti per la sezione Coscienze e Diritto il Prof. Luigi Melica (Unisalento) , per la sezione Coscienza e Carità – la Dott.ssa Simona Abate (Casa della Carità – Lecce), per la sezione Coscienza e Morale il Prof. Don Giorgio Nacci (Facoltà Teologica Pugliese di Bari), per la sezione Coscienza Psiche e Società il Dott. Vincenzo Ampolo (Scrittore e Psicologo) e il Prof. Eugenio Imbriani (Unisalento), per la sezione Coscienza e Lavoro il Dott. Mauro Fioretti (Coordinatore territoriale della Uil), per la sezione Coscienza ed Informazione il Dott. Giuseppe Puppo (Direttore Leccecronaca.it). Modera l’editore Stefano Donno.

 

"Sento quindi sono". Potrebbe essere il motto di questo incontro dove viene in essere un tentativo di avvicinarsi alla "coscienza", nel senso di consapevolezza, attraverso l'emozione. Ma è possibile magari farlo con rigore scientifico? Tale domanda si pone oggi agli scienziati, ai filosofi, ai giuristi, ai comunicatori, ai teologi, agli operatori nel sociale, che hanno posto la coscienza al centro delle loro ricerche. Esiste dunque qualcosa di irriducibile nell'essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituire l’uomo  completamente: parliamo della coscienza che capisce la situazione, i testi e i contesti sino alle più estreme profondità di senso e significato e che fa la differenza tra i progetti del post-umano e l’essere umano in carne e ossa … In una macchina non c'è nessuna 'pausa meditativa' tra i simboli e l'azione, perché il significato dei simboli, ciò che rappresentano, il dubbio, e il libero arbitrio si manifestano solo nella coscienza di un sé, ma non nella cibernetica di un circuito.  E allora se ci lasciamo sedurre da chi ci dice che siamo soltanto il nostro corpo mortale, finiremo col pensare che tutto ciò che esiste abbia origine solo nel mondo dei fenomeni. Che senso avrebbero allora il sapore del vino, il profumo di una violetta, uno sguardo, una calorosa stretta di mano, il colore rosso, e ancora guardando oltre che senso avrebbe qualsivoglia comunità sociale, il suo regolarsi sulla base di norme, il suo produrre informazione, senso? Si tratta di una serie di spunti di riflessione che vogliono promuovere un primo percorso di come essere e diventare davvero, profondamente, umani. Il pre/testo è la recente pubblicazione a cura di Vincenzo Ampolo dal titolo Epifanìe della coscienza edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, interessantissimo volume scritto a più voci (F. Aprile, D. Bisutti, G. Campione, M. Cataldini, E. Imbriani, M. Mezzanotte, L. Montecchi, A. Nacci, F. Pasca, R. Puglisi, A. Rapaggi, A. Valeri con la copertina a cura di Massimo Pasca). Il lavoro di ricerca intorno alla dissociazione creativa ha sollecitato la pubblicazione di un secondo volume in cui viene indagato, attraverso differenti punti di vista, il ruolo della coscienza nelle dinamiche delle azioni creative, intellettuali e dei comportamenti abituali. Ne sono conseguite riflessioni che stimolano una differente lettura di realtà esperenziali anche in diversi ambiti di ricerca e azione. Ed è per questo che nasce questo incontro e che vedrà coinvolti diversi attori appartenenti ad altrettante aree di ricerca e interesse
 

 

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giovedì 24 novembre 2022

24 25 novembre - Presentazione del volume STALKING sconfiggerlo si può di Antonio Russo a Racale e Ruffano (Lecce)

PRIMO APPUNTAMENTO
24 novembre a Racale (Lecce)


A Racale il 24 novembre 2022 alle ore 19.00 presso READY - Community Library via Regina Margherita 58, sarà presentato il volume STALKING sconfiggerlo si può di Antonio Russo edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. L’evento è stato organizzato dal Comune di Racale in collaborazione con Ready Community Library, Ambito di Gallipoli, Pia de’ Tolomei – centro antiviolenza e antimobbing, Il Melograno centro Antiviolenza, Indisciplnati (eventi cultura e spettacoli), Casa della Poesia di Como, Poliedrika Aps, Universo del Mistero di Mario Contino, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Fondo Verri. Partecipano: Dott. Antonio Russo (Autore del libro), Ilenia Russo, Testimone diretta di violenza, Claudio Fracasso (Comandante dei Carabinieri della stazione di Racale), Avv. Elisa Francioso (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Racale), Dott. Antonio Salsetti (Sindaco di Racale), Avv. Paola Sperti (Centro Antiviolenza Racale), Stefano Donno (Editore de I Quaderni del Bardo). Modera l’incontro: Avv. Anna Toma Presidente del Consiglio Comune di Racale (delegata alle Pari Opportunità). “L’iniziativa rientra nel ciclo di eventi “Diamo voce a Masha Amini” promossa dalla Rete dei CAV SanFra in collaborazione con Gli Ambiti Territoriali nei quali è attiva”. Al termine e all'inizio dell’incontro sarà proiettato il video con la canzone di Shervin Hajipour simbolo della lotta delle Donne Iraniane

SECONDO APPUNTAMENTO
25 novembre 2022


Comune di Ruffano (assessorato alla Cultura), Provincia di Lecce, Biblioteca Comunale Don Toinino Bello, Il Melograno – Centro Antiviolenza, Diciottesimo Meridiano – Ass. Culturale, Ambito Territoriale Sociale di Casarano in collaborazione con La Casa della Poesia di Como, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Universo del Mistero di Mario Contino, Poliedrika Aps, Fondo Verri di Lecce, Venerdì 25 novembre 2022, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Biblioteca comunale “don Tonino Bello” di Ruffano, in via Napoli 15, a partire dalle 19.00, organizza una serata di presentazione del libro “Stalking, sconfiggerlo si può” (iQdB editore, 2019) di Antonio Russo. Interverranno l’autore, Silvia Olive (psicologa dello Sportello antiviolenza), Walter Gravante (avvocato) e Stefano Donno (editore).

Il saggio editoriale si incentra sulla prevenzione e sul supporto alle vittime della fattispecie di reato rientrante nello Stalking, senza però trascurare l’aspetto relativo al profiling; esso, inoltre, offre inoltre un interessante approfondimento giuridico sull’evoluzione della normativa: ne analizza le criticità e le possibili evoluzioni utili per la difesa di coloro si ritrovano nello status di vittime di questo reato. Preziosa, dal punto di vista giuridico, è la perfezione dell’opera curata dall’ Onorevole Lara Comi.

un’ulteriore prefazione viene fatta dall’On. Raffaele Fitto il quale afferma:
“Antonio Russo, spiegando bene cos’è l’orrendo fenomeno dello stalking, ha saputo anche fornire alle donne un valido aiuto per riconoscere i rischi fin dall’inizio, quando lo stalker appare un corteggiatore un po’ insistente, per poi trasformarsi nel peggiore degli uomini, in grado di incutere così tanta paura da costringere la vittima, per salvarsi, a cambiare il suo stile di vita. Ecco, prima che tutto questo accada, esiste il coraggio e la denuncia”
L’opera vede l’intervento anche della Dott.ssa e docente Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale Obiettivo Famiglia / Federcasalinghe la quale afferma:
“Ragionare, dibattere, scrivere di stalking necessario, anzi indispensabile, perchè la violenza riesce ancora a esprimere la propria crudeltà . La legge che avrebbe dovuto permettere di superare lo stalking non pienamente adeguata. Ne serve una rivisitazione, che preveda la creazione di un’efficace rete di assistenza psicologica, economica e legale per liberare soprattutto le donne e i bambini dalla violenza. …] Il Dott. Antonio Russo entra nello specifico dell’argomento con la sua esperienza, ricca di generosità e competenza.”
Il tema del libro sarà portato sui grandi schermi dal direttore artistico e produttore cinematografico Antonio Cirillo – coadiuvato direttamente dall’ autore A. Russo – dal cui libro il film è tratto, dall’editore de IQdB Edizioni, Stefano Donno, con la regia di Massimiliano Tedeschi e la fotografia a cura di Fernando Vecchini.
La copertina di “Stalking, sconfiggerlo si può” è curata dell’artista Paola Scialpi

 



 

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lunedì 21 novembre 2022

MARCELLO BUTTAZZO A LEQUILE MARTEDI’ 22 NOVEMBRE 2022

Il Comune di Lequile, la Provincia di Lecce in collaborazione con La Casa della Poesia di Como, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Universo del Mistero di Mario Contino, Poliedrika Aps, Fondo Verri di Lecce, martedi 22 novembre, ore 19.00 presentano presso la CHIESA DELLE CAPPUCCINELLE (Via San Vito – Lequile) il libro di poesie ” TRA LE PIEGHE DEL ROSSO ”  DI MARCELLO BUTTAZZO edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.

Interverranno Vincenzo Carla’ (Sindaco di Lequile), Antonio Spedicato (Assessore alla Cultura), Stefano Donno (Editore), Serena Corrao (Filosofa), Vito Antonio Conte (Poeta, Scrittore). Letture a cura di Laura Flaminio. musiche a cura di Enzo Marenaci.

Aprirsi agli altri, mettersi al servizio dell’Amore, puntare “sull’ essere con e per l’Amore” e non sul “possesso”, come se i nostri oggetti d’amore fossero solo cose: acquistabili, contrattabili; questo deve diventare l’obiettivo del futuro. Abbiamo bisogno dunque di una nuova antropologia, la cui origine, per quanto possa apparire melense o romantica, non può essere che l’Amore. Amare il prossimo facendoci noi stessi prossimità, rendendoci persone, esseri umani. Oggi l’Amore nell’era dei social e del post umano, non produce incontro, dialogo, ma una solitudine che genera insicurezza. Gli uomini e le donne nostri contemporanei, che anelano la sicurezza della comunità, della socialità, e una mano su cui poter aggrapparsi nel momento del bisogno, sono gli stessi che hanno un vero e proprio terrore di restare impigliati in relazioni stabili e temono che un legame stretto comporti oneri che non vogliono, non possono e forse  né pensano di poter sopportare. Ma l’Amore possiede uno spettro di colori molto vario, che include anche profondità oscure come quelle dell’ossessione e del possesso. Di questo e molto altro si parlerà in questo imperdibile appuntamento che si finalizza alla sensibilizzazione di un argomento tanto attuale quanto delicato dai forti connotati psicologici e introspettivi.

 


 

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sabato 19 novembre 2022

R A F F I C H E (Aforismi) di Hiram Barrios (Edizione bilingue Spagnolo/Italiano) Prefazione di Gino Ruozzi. / Collana Dissensi a cura di Donato Di Poce (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) R A F F I C H E (Aforismi) Edizione bilingue Spagnolo/Italiano secondo  titolo del messicano Hiram Barrios nella collana Dissensi a cura di Donato Di Poce per i tipi della casa editrice pugliese. Prefazione di Gino Ruozzi.

Negli ultimi decenni in particolare si è sviluppata un’intensa attività di critica e di invenzione, che ha dato modo di conoscere la quantità e la qualità degli scrittori di aforismi, di cui il messicano Hiram Barrios come autore, editore e curatore di testi è stato interprete e promotore fondamentale. È anche per questo che i suoi aforismi hanno un’alta e profonda connotazione critica, sia diretta sia metaforica. Non a caso pertanto buona parte dei suoi testi sono costituiti da “aforismi sugli aforismi”, aforismi che perciò riflettono sulla natura stessa dell’oggetto che essi stessi sono. È un genere nel genere che ha contraddistinto la storia millenaria degli aforismi e che ritrova in Barrios appassionata energia e feconde prospettive. (dalla prefazione di Gino Ruozzi)

Hiram Barrios (Città del Messico, 1983). Scrittore, editore e traduttore dall’italiano (ha tradotto la poesía di Eros Alesi). Tra i suoi ultimi libri si segnalano: El monstruo y otras mariposas (2013), Las otras vanguardias (2016), Apócrifo (2014 e 2018) ed Artimañas (2021). Curatore delle antologie Lapidario. Antología del aforismo mexicano (2015 y 2020), Aforistas mexicanos actuales (2019) e Disparos al aire. Antología del aforismo en Hispanoamérica. Silenzi scritti/ Silencios escritos, Antologia bilingue Italiano Spagnolo di aforismi, curata con Donato Di Poce, I Quaderni del Bardo (2020). Clandestini/Clandestinos, Antologia bilingue Italiano/Spagnolo, a cura di Donato Di Poce, con traduzione di Hiram Barrios, I Quaderni del Bardo (2021). I suoi testi sono stato inclusi in antologie del Messico, Italia, Spagna e Perù.

Info link

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Mail – iquadernidelbardoed@libero.it

 



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mercoledì 9 novembre 2022

Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donn “Erosatire” di Zanni Egeo Diomarta a cura di Diego Martina

Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Erosatire di Zanni Egeo Diomarta a cura di Diego Martina. Irriverente, intollerante, politicamente scorretto, irritante, oltraggiante, più velenoso dell’Avvelenata di Guccini: questo e molto di più si trova tra i versi delle Erosatire di Zanni Egeo Diomarta

“Chi è Zanni Egeo Diomarta? Un poeta? Un sottile ed erudito sollevatore di polemiche? Onestamente non mi sono mai posto il quesito, fin dal primo momento in cui ho avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo, quando le nostre strade si sono incrociate in grazia della comune passione per la cultura e la poesia e, forse, anche a causa di qualche sotterranea e invisibile affinità elettiva, che ha radici nelle parti più segrete e insondabili dell’animo umano. Ma, senza pormi alcuna domanda, Zanni mi ha sempre dimostrato un fatto basilare e di importanza capitale: quello di essere un professionista e un uomo che non solo fa, ma soprattutto vive la poesia e la letteratura. E, quando si vive la letteratura, non si può essere parziali o settari, non si può cioè sezionarne il corpo, quasi fosse quello di un cadavere sottoposto ad autopsia, come invece capita di fare fin troppo spesso proprio ai critici letterari e agli studiosi, seppur in buona fede (ma molte, troppe volte, un po’ meno). Se si vive la letteratura nel vero senso del termine, non si può far altro che accettarla ed accoglierla a braccia aperte per quello che è: un’anima e un corpo vivi, caldi e sanguigni, che racchiudono e comprendono nella loro sterminata visione tutti gli aspetti del reale, dai più nobili e sublimi fino ai più infimi e degradanti. C’è poco da stare a sindacare, cosa che per altro non è né il mio lavoro, né quello di Zanni. Questo libro, di cui sono onorato di poter scrivere la prefazione, dimostra certamente che Zanni Egeo Diomarta è un uomo che vive la poesia e la letteratura, senza limitarsi a guardarle e contemplarle rispettosamente (ma solo in apparenza) dall’esterno, senza ridurle esclusivamente al loro aspetto certamente più dorato e scintillante, più epico o liricheggiante. Perché, se è vero che pomeriggi e spesso nottate intere mi sono ritrovato a parlare con Zanni di letteratura e poesia nel senso più alto e nobile del termine, ecco che, un pomeriggio d’estate, di punto in bianco, mi ritrovo tra le mani questo volumetto smilzo ma scomodo come un calcolo renale, che farebbe imbarazzare e gridare allo scandalo il primo poetastro di quartiere a cui capitasse la (s)fortuna di averlo tra le mani. Il motivo è semplice: queste erosatire sono forse ciò che di più “volgare” io mi sia trovato a leggere negli ultimi anni!”  (dalla prefazione di Giovanni Di Vico)

Zanni Egeo Diomarta - Poeta salentino, si appassiona alla satira in giovane età attraverso gli studi classici. Autore prolifico quanto schivo, ha fatto circolare per anni i propri componimenti in forma anonima su pergamene arrotolate. Come Giovenale, considera la satira la sola forma letteraria in grado di denunciare bassezza e degrado dei tempi contemporanei.

Diego Martina - Studioso di letteratura giapponese, ha curato e tradotto in italiano diverse raccolte di poesia contemporanea e haiku. È inoltre autore di poesie, haiku e saggi scritti in lingua giapponese. Dal 2011 vive e lavora a Tōkyō.

 

Info link

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

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Librerie Giunti al Punto

https://www.giuntialpunto.it/product/b0bjng7wcc/libri-erosatire-diomarta-zanni-egeo

 

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lunedì 7 novembre 2022

I “Contrasti Radioattivi” di Laddomada raccontano Chernobyl

LECCE – Regione Puglia, Polo Biblio-Museale di Lecce, Teatro Pubblico Pugliese, Provincia di Lecce, Città di Lecce in collaborazione con I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, La casa della Poesia di Como, Universo del Mistero di Mario Contino e Fondo Verri di Lecce presentano presso la Biblioteca Bernardini Ex Convitto Palmieri in Piazzetta Carducci a Lecce, dal 7 (inaugurazione 7 novembre 2022 ore 18,30) all’11 novembre 2022 la mostra fotografica di Paolo Laddomada dal titolo Contrasti Radioattivi. Presentano e dialogano con l’artista Maurizio Nocera e Mauro Marino. Interverrà l’editore Stefano Donno. Il catalogo è edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.

Sono trascorsi 36 anni da quell’incidente al reattore 4 della centrale “Lenin” a 100 chilometri da Kiev. Furono necessari diversi giorni per scoprire che nell’Unione sovietica era accaduto il più grave disastro atomico della storia.

 Il 26 aprile 1986, durante un test sulla sicurezza nella centrale nucleare di Chernobyl, precisamente sul reattore n. 4 sito in Pripyat, per un (presunto) errore del personale al lavoro in quel momento, accade l’irreparabile. Il test doveva essere condotto di giorno, da personale appositamente preparato ma, a causa di un parallelo calo nella rete che forniva l’energia alla vicina Kiev, il via libera per ridurre la potenza del reattore di Chernobyl senza rischiare deficit di fornitura, venne dato solo di notte, quando era in servizio il personale del turno successivo, completamente all’oscuro delle procedure di emergenza. L’esplosione e il conseguente incendio del reattore n. 4 provocano, a tutt’oggi, il più grave disastro nucleare della storia.

Si tratta fondamentalmente della storia vera del disastro che ha sconvolto e scosso il mondo, un racconto per immagini fotografiche affascinante, intrigante ed esaustivo che ha il ritmo incalzante di una narrazione che solo un romanzo può dare. L’autore con le sue foto è come se fosse riuscito a collegare una serie di tasselli indispensabili per un viaggio nel luogo, e nei luoghi, nel tempo e nei tempi, n cui tutto ebbe inizio e tutto cambiò. Tra le pagine di questo libro edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno e queste foto in esposizione, pertanto, rivivono per immagini testi, contesti, visionari e fantasmatici di un multiverso comunque appartenente alla nostra più recente storia contemporanea.

Paolo Laddomada è nato a Napoli nel 1963, vive a Pesaro dal 2004. Successivamente al brevetto subacqueo, inizia a ritrarre l’ambiente marino. Partecipa anche come operatore videofotografico alla realizzazione di alcune puntate di “Linea Blu ” (Capri, isola di Ponza, Sorrento) per la RAI e di “Scherzi a parte” per Mediaset. La sua formazione artistica passa per numerosi corsi di perfezionamento e workshop che gli consentono di individuare il genere a lui più congeniale: il reportage

 


 

 


 

 

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sabato 29 ottobre 2022

Esce “Solstititum” di Andrea Ceradini (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

 “Solstititum” è il titolo della quarta ed ultima pubblicazione di Andrea Ceradini - edita dalla casa editrice leccese I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno – e già vincitrice del primo premio al concorso letterario “Europa In Versi e in Prosa 2021” e del Premio lettererario “M. Dicorato Scenaedition”, nella sezione “prosa inedita breve”.

Un titolo significativo, che commemora la ricorrenza magica dedicata agli spiriti e agli elfi che, secondo la tradizione propria dell'antica religione germanica di ceppo celtico, indicava la notte dedicata alla prosperità e alla luce che vince sull'oscurità delle tenebre, ovvero il momento in cui il Sole raggiunge la sua massima declinazione così come inteso da Alban Hefin.

Tuttavia, il nome “Solstitium” commemora anche l'evento storico conosciuto come “Battaglia del solstizio” - il cui termine è stato coniato dal poeta e scrittore italiano Gabriele D'Annunzio - combattuta nei giorni intercorrenti tra il 15 ed il 24 giugno 1918 tra l'esercito austro-ungarico ed il Regio Esercito Italiano nell'ultima grande offensiva della Prima Guerra Mondiale; sarà proprio in questo scenario storico che il romanzo di Ceradini raggiungerà il suo culmine.

La narrazione è incentrata sull'omicidio di una giovane donna natia di Opicina (Trieste), Adele Carli - nata Catturich - che viene trovata morta nella sua residenza situtata a Schio, in Veneto.

Protagonista indiscusso dell'opera in prosa è il Maggiore Vincenzo Martini dei Carabinieri Reali - già adoperato come personaggio dall'autore Ceradini nei suoi tre romanzi dai titoli “Le rose dell’Altopiano (2017), “Il fumo sull’acqua” (2018) e Fuga da Caporetto-Nostos padano” (2019) – il quale è chiamato a dare un volto ed un nome all'assassino della vittima, ufficialmente sarta ma prostituta di professione. Un romanzo dai perfetti connotati del genere Giallo, che porta seco le sfumature tipiche della letteratura verista - dato dall'utilizzo di un registro linguistico in forma dialettale, tipico del posto ove si svolgono i fatti. Esso che fa da scenario a questo capolavoro letterario, intriso anche di notevoli sfumature che vanno a connotare il romanzo storico.

Scorrevole e d'impatto, il capolavoro letterario di Andrea Ceradini, autore veronese e medico veterinario, non trascura neppure l'aspetto psicologico dei personaggi il quale si rivela essere un connotato essenziale per ogni narrazione dai tratti “crime” o polizieschi: ogni personaggio che interagisce con i fatti possiede una descrizione assai preziosa che agevola il lettore nell'immedesimazione, aiutandolo – così – a vestire i panni dell'inquirente chiamato a far luce su un delitto che lascia spazio a svariate ipotesi investigative, vantando moventi che vanno dal passionale a quello dettato dal pregiudizio che imputa e condanna la condizione sociale e morale legata al lavoro svolto dalla vittima. La morte della protagonista, tuttavia, accende l'interesse per un'altra scomparsa prematura, avvenuta nel 1901 ed archiviata - anni prima -  come suicidio la quale, sino a quel momento, era stata apparentemente condizionata dal trascorrere del tempo e dall'affievolirisi del memento di un episodio tanto traumatico; ecco, però, rialbeggiare il fantasma del ricordo di un bambino - ospite come tanti dell'istituto di accoglienza per orfani “Sorelle della Misericordia” -  il quale risulta essere indissolubilmente legato alla vittima e al giallo della morte di quest'ultima.

Ricco di riferimenti manzoniani e, più in generale, letterari ed artistici, “Solstitium” dona al lettore una visione estremamente esatta della situazione sociale del tempo che conserva in sé uno scopo educativo non trascurabile e ricco di cenni inerenti all'atrocità della guerra, alle condizioni dei soldati chiamati al fonte, all'amore, alla perdita, nonché alle piaghe sociali che potremmo definire  “attuali”. (a.dp)

 

Info link

https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/3324125548958074237?hl=it

 


 

ANTICHI ALIENI - Dai Cherubini al caso Nimitz

giovedì 27 ottobre 2022

Roberto Galaverni con il suo libro P.P.P. Poesia per Pasolini edito da Mondadori a Como

Ecco il nuovo appuntamento organizzato dalla Casa della Poesia di Como e in collaborazione con la casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno con il critico Roberto Galaverni. di seguito tutti i particolari ______ 

Due importanti appuntamenti nell’ambito delle iniziative dal titolo “Verso Europa in versi”, organizzate da La Casa della Poesia di Como ODV con la collaborazione de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno in attesa Festival Internazionale di Poesia Europa in versi che si terrà alla fine di aprile:

il primo  incontro sarà giovedì 27 ottobre alle ore 18.00 presso Art Company, Via Borgovico 163 a  Como. Nella sala dove si terrà l’incontro è allestita la mostra di ceramiche e maioliche dell’artista Piero Cicoli.

Il secondo incontro  si terrà venerdì 28 ottobre alle ore 21.00 nella splendido contesto  di Villa Sormani Marzorati Uva, Piazza Sormani 1, Missaglia  (LC). Sarà presente l’attore, regista e drammaturgo Massimiliano Finazzer Flory che sta realizzando un film su Pier Paolo Pasolini.

Per prenotazioni all’incontro del 28 ottobre telefonare al n. +39 348 3827240.

 

Roberto Galaverni (nella foto), critico letterario che scrive per le pagine culturali del «Corriere della Sera», con particolare riguardo alla poesia e collaboratore dei programmi di RadioTre Rai e della Radio Svizzera Italiana, presenterà l’antologia da lui curata “P.P.P. Poesia per Pasolini” (Mondadori, 2022).

Un libro di notevole originalità che raccoglie poesie dedicate a Pier Paolo Pasolini da grandi intellettuali, poeti e scrittori che l’hanno conosciuto e gli sono stati amici. Figura di assoluta centralità nelle vicende della nostra letteratura e della nostra cultura in generale, il Pasolini che emerge da queste pagine è un uomo con tutti i suoi grandi pregi ma anche le sue contraddizioni e soprattutto un poeta che durante la sua vita ha portato all’estremo ciò fa parte dell’essere poeta, quella “spinta a superarsi, a negarsi come tale (…) facendone la sua bandiera, o più precisamente, la sua missione”. 





 

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mercoledì 26 ottobre 2022

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno al Teatro Biondo di Palermo diretto da Pamela Villoresi con la Vena Verde di Alessio Arena

Lo spettacolo  “Una verde vena di follia”  (prodotto dal Teatro Biondo di Palermo) liberamente ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portulano Pirandello e tratto dal libro La vena verde (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) di Alessio Arena ha l’adattamento e la regia di Emanuela Giordano con Mascia Musy, Chiara Muscato e con le musiche originali di Tommaso Di Giulio e Leonardo Caccarelli. Sarà dal 26 ottobre al 6 novembre 2022 presso il Teatro Biondo di Palermo diretto da Pamela Villoresi  in Via Roma 258 a Palermo

“Non posso che essere felice per questo ulteriore successo del libro di Alessio Arena La vena verde da noi pubblicato e sul quale abbiamo creduto da subito – dichiara l’editore Stefano Donno – soprattutto perché ancora una volta emerge la vocazione della casa editrice a integrare, produrre e moltiplicare le occasioni di dialogo tra le arti: in questo caso il teatro e l’editoria. La bellezza del lavoro di Alessio Arena risiede non solo nell’essere ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portolano Pirandello ma anche e soprattutto per la densità della materia trattata ovvero la follia, in un’ottica esistenzialista del rifiuto della morale borghese e che rivendica la pluralità e le estreme differenze e complessità degli interrogativi umani sui tormenti interiori.”

Una verde vena di follia è un canto d’amore e di alterità ispirato alle lettere che la moglie di Luigi Pirandello, Maria Antonietta Portulano, scrisse al figlio Stefano. Ci troviamo nell’Italia del secolo scorso, dove le donne “eccentriche” o di “eccessivo ed anarchico temperamento” venivano rinchiuse in “Case di custodia e cura”. La protagonista provoca, tiranneggia e cerca conforto nell’unico essere umano che ha la sventura di starle accanto: un’infermiera/custode che farebbe volentieri a meno di ascoltare le confessioni e gli sfoghi della donna, di contenere i suoi improvvisi sbalzi di umore e i tentativi di fuga. Nonostante la forzosa convivenza, gli scherzi atroci, gli spaventi continui, le vessazioni reciproche, le due donne instaurarono una relazione di mutua comprensione, quasi una sovrapposizione delle proprie esistenze ai margini, con accenti di improvvisa ironia, per ritagliarsi quel lembo di felicità che spetta a tutti gli esseri umani. L’odiato e amatissimo marito, egli stesso vittima e carnefice della donna, è continuamente evocato, raccontato, svelato, sognato.

Alessio Arena (Palermo, 12 ottobre 1996), scrittore e studioso di spettacolo, è Visiting Professor Press  l’Università Nazionale di Rosario (Argentina). Collabora con numerose istituzioni culturali italiane e straniere, ricoprendo anche incarichi di direzione. Conduce “La biblioteca di Babele”, rubrica di cultura italiana trasmessa dalla Radio Nazionale argentina, e cura il programma di cultura italiana “L’altra Italia” per la Radio del Comitato degli Italiani all’Estero di Rosario. Dal 2018 collabora con Treccani.it. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, tra i quali il I Premio Internazionale “Salvatore Quasimodo” (2016), il Premio “Virgilio Giordano” (2018), il Premio “Italia Giovane” (2018) e il Premio Internazionale della World Poetry Conference in India (2019). Nel 2021 è finalista al Premio Internazionale Dostoevskij. Ha pubblicato le raccolte di poesie Discorsi da caffè (2015), Cassetti in disordine (2016), Lettere dal Terzo Millennio (2016), Campi aperti (2017), Il cielo in due (2019); i saggi Il mondo a ribaltone. Il teatro nel gesto di Dario Fo (2018) e Nero accidentale. Gli anni di piombo nel teatro d’inchiesta di Dario Fo e Franca Rame (2020); il libro-intervista, con Elisa Iacovo, L’importante è che non diventi un’abitudine (2019) e il testo teatrale La vena verde. Liberamente ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portolano Pirandello (2020). Alcune sue opere sono state tradotte in spagnolo, inglese e arabo

 

Teatro Biondo Palermo

http://www.teatrobiondo.it/

 

Info link

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2021/11/la-vena-verde-di-alessio-arena.html

 

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/

 


 

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AUTO E MOTO D'EPOCA 2022 (ULTIMA EDIZIONE PADOVA)

sabato 22 ottobre 2022

REPORT DALLA COREA DEL SUD SUL CONVEGNO INTERNAZIONALE CUI HA PARTECIPATO LA CASA EDITRICE I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO

Il 4° Suwon KS World Poetry Festival, al quale hanno partecipato 14 poeti tra coreani e stranieri, si è tenuto l’11 ottobre nella città di Suwon, presso il Teatro Madang nel Parco del lago Kywanggyo. Quattro i poeti europei che hanno preso parte al reading: dall’Italia Laura Garavaglia e Stefano Donno, dall’Ungheria Attila Balázs  e Zálan Tibor.

Il Festival è stato sponsorizzato dal Forum della città culturale di Suwon (rappresentante Park Raehun). Tra i poeti nazionali figurano il poeta Choi Dongho, che guida questo Festival dal 2019, Lee Guenbae, Kim Kooseul, Ko, Doo-Hyun e altri. La poetessa Kim Kooseul, studiosa di letteratura inglese ha organizzato il Festival, contattando e invitando i poeti dall’estero. Durante l’evento, sono stati premiati alcuni giovanissimi poeti, che hanno recitato le loro poesie davanti al pubblico.

Laura Garavaglia, che ha già partecipato alla prima edizione del Festival nel 2019, ha vinto il premio come miglior poeta del 2022, conquistando la simpatia del pubblico, con i versi della sua poesia “Suwon”, di cui riportiamo alcuni versi:

Suwon ha il suono della parola cigno

nella lingua inglese. Città di re.

(…)

Una fortezza antica

circondata da mura Suwon è un lampo

mentre la freccia scocca dall’arco.

E le parole della poesia,

rapide e forti, vanno dritte al segno.

Laura Garavaglia, presidente de La Casa della Poesia di Como e presidente del Festival Europa in versi, ha  sottolineato l’importanza della poesia per combattere la violenza e le ingiustizie che rendono così drammatico il periodo che stiamo vivendo. La poesia è armonia che permette l’incontro tra culture diverse. Nella poesia Suwon ha paragonato la forza e la velocità della freccia all’intensità e compressione delle parole poetiche, che colpiscono istantaneamente cuore e mente, vanno “al segno”.

Stefano Donno (nella foto)  ha recitato la poesia “Paradiso-Intelligenza Artificiale”, che si chiude con il verso “tra un salto quantico e l’altro attendo una chiamata da Dio”: poesia di contenuto filosofico, che si focalizza sul rapporto intelligenza artificiale-la natura umana, parodiando la Divina Commedia di Dante.

Attila Balázs, ungherese, ha recitato in modo coinvolgente la poesia “Waters” (Vizek):

È come se questo lago

che fa dondolare una canoa

non avesse una riva

come i pensieri folli.

l’acqua esonderebbe.

Questo è il destino delle acque

che non hanno sponde.

Zalán Tibor, poeta premiato in Ungheria, ha paragonato la recente guerra a un sogno nella sua poesia,

“Ucraina” (Ukrajna):

Ucraina

Non gli importava nulla di ciò che accadeva nel mondo

ma i russi hanno attaccato l’Ucraina e questo lo preoccupa

Tace ma il silenzio lo sta divorando all’interno Pietre sanguinanti sono apparse nei suoi sogni